Archiviata la delusione degli US Open, Jannik Sinner non ha concesso spazio a pause o viaggi di decompressione. Niente Ibiza: il numero due del mondo ha scelto la via più dura, quella del ritorno immediato al lavoro. Base operativa: Montecarlo Country Club.
La sconfitta contro Carlos Alcaraz ha lasciato il segno, non tanto nella solidità del gioco complessivo, quanto su un dettaglio tecnico cruciale: il servizio.
I numeri del servizio
Le statistiche ATP confermano un paradosso. Sinner è tra i migliori in assoluto nei game di battuta vinti (92%) e nei punti conquistati con la seconda palla (59,6%).
La percentuale di prime in campo invece lo colloca solo al 54° posto del ranking ATP, con circa il 61%: molto indietro rispetto a Djokovic, Zverev e soprattutto Alcaraz.
Un dato che pesa, perché nei momenti decisivi – tie-break e finali di set – la continuità in battuta può fare la differenza tra vittoria e sconfitta.
Focus sul miglioramento
Non è un caso che a Montecarlo, tra uno shooting pubblicitario e l’altro, Sinner sia tornato subito in campo per sessioni mirate sul servizio. Con lui i coach Darren Cahill e Simone Vagnozzi, a testimonianza di quanto il team stia trattando la questione con la massima serietà.
L’obiettivo è chiaro: rendere la prima palla più affidabile, senza intaccare l’efficacia della seconda, che rimane un’arma già consolidata.
Una mentalità da fuoriclasse
La scelta di non prendersi pause è la dimostrazione della fame agonistica di Jannik. A 24 anni, con già quattro Slam in bacheca (due conquistati nel 2025), l’altoatesino ragiona ancora come un giocatore in costruzione, alla ricerca di margini di crescita.
Non ci sono alibi, non ci sono scuse: la priorità è migliorarsi. È questa mentalità che distingue un grande talento da un campione destinato a durare nel tempo.
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I prossimi appuntamenti
Il rientro ufficiale in campo è fissato per il 25 settembre al torneo ATP 500 di Pechino, seguito da Shanghai, l’Asia, Vienna, Parigi (da confermare) e infine Torino per le ATP Finals.
Un calendario serrato, che non lascia spazio a esitazioni: il servizio dovrà essere subito più solido per affrontare avversari di livello e consolidare la corsa verso la vetta.
La sconfitta con Alcaraz brucia, ma può trasformarsi in un passaggio decisivo nel percorso di crescita. Sinner ha scelto la via più difficile ma più produttiva: lavorare sui dettagli che fanno la differenza nei grandi tornei.
Perché chi punta a dominare, non si concede vacanze: si concede solo margini di miglioramento.
✍️ Italia del Tennis